Trentino Alto Adige: il Tar accoglie il ricorso. É stata sospesa la seconda ordinanza di abbattimento dell’orsa Kj1

Trentino Alto Adige: il Tar accoglie il ricorso. É stata sospesa la seconda ordinanza di abbattimento dell’orsa Kj1.

“Dobbiamo dire basta all’ossessione della giunta di Maurizio Fugatti: nessuno tocchi Kj1”. A dirlo l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente (LEIDAA) e dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la Tutela dell’Ambiente.

“E’ importante precisare – aggiunge l’on. Brambilla – una cosa: l’istituto per la protezione ambientale non chiede l’abbattimento, semplicemente non si oppone ad esso. Come prevede il Pacobace – il Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso – del resto oltre l’abbattimento, sono previste, in alternativa, anche il radiocollare (che nel frattempo è già stato applicato al plantigrado) e la cattura e lo spostamento in un recinto, come già avvenuto per Jj4, dopo la morte di Andrea Papi.”

“Nei giorni scorsi il Tar ha dato ragione al nostro ricorso e sospeso la seconda ordinanza di abbattimento, firmata dal presidente Maurizio Fugatti che – tra le altre cose aggiunge Brambilla – non sta applicando quanto previsto dal decreto del Tar circa la delimitazione dei sentieri su cui si trova l’orsa. Delimitarli, peraltro, non significa solo chiuderli, ma anche impiegare dei forestali per tenere lontane le persone, evitando così gli incidenti.”

“Abbattere Kj1 non vuol dire solo eliminare un’orsa ma quattro, perché i suoi tre cuccioli sarebbero condannati a morte certa. Con la nostra LEIDAA – conclude l’on. Brambilla – ci siamo offerti più volte di spostare gli orsi “problematici” in aree protette all’estero, ma la Provincia di Trento non ci ha mai dato ascolto. Concludo dicendo che il presidente Fugatti non può farsi beffe dei provvedimenti di un organo amministrativo-giudiziario come il Tar. Abbattere ora Kj1 non sarebbe solo un atto di terribile crudeltà nei confronti della povera orsa, ma anche una significativa forzatura del diritto”.

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