Trento, ci sarà una collinetta verde sopra i binari per unire Canova a Roncafort

Trento, una collinetta verde sopra i binari della ferrovia per unire l’abitato di Canova con quello di Roncafort. A proporre l’idea è stato il consigliere comunale Walter Lenzi, a nome di settanta cittadini, durante l’incontro di ieri sera a Gardolo, tappa del dibattito pubblico in corso sulla circonvallazione ferroviaria. La collinetta verde, scrivono i cittadini, dovrebbe coprire una galleria artificiale costruita sopra i sei binari previsti (quattro della ferrovia del Brennero, due della Trento Malè) e avrebbe indubbi vantaggi: innanzitutto mitigherebbe i rumori, in secondo luogo renderebbe possibile il “collegamento leggero”, pedonale e ciclabile, tra Canova e Roncafort, nella zona compresa tra il cavalcavia della strada statale 12 e il confine meridionale dell’Interporto. Già condivisa con i tecnici comunali prima dell’incontro, l’idea di connettere la zona est e ovest della circoscrizione di Gardolo viene definita dai cittadini “un intervento tecnicamente lungimirante”, una “suggestione urbanistica, forse un sogno” che in realtà presenta qualche analogia con due progetti già definiti (ma su scala più ampia) a Bari e a Milano.

Nel corso del dibattito pubblico di ieri sera sono stati vari i temi affrontati: il dirigente Giuseppe Romeo e i tecnici di Rfi hanno spiegato che a Trento nord, all’uscita del tunnel da 10,5 km sotto la collina est, sarà realizzata una galleria artificiale e un tracciato in trincea (ovvero a quota più bassa del suolo) lungo un chilometro e trecento metri. La galleria artificiale, che sarà realizzata in nove mesi, taglia via del Brennero: per questo la strada per quattro mesi e mezzo sarà deviata, ma il traffico non sarà mai interrotto. La metodologia dello scavo si avvarrà di strutture resistenti e poco deformabili, che annullano le interferenze con gli edifici vicini al cantiere. Anche le interferenze con la falda acquifera sono trascurabili, infatti l’oscillazione prevista è di 20 o 30 centimetri, dunque paragonabile a quella stagionale. Per occupare meno territorio possibile, i nuovi binari saranno sul sedime della linea storica, che sarà spostata verso l’Adige.

Per quanto riguarda il cantiere, che secondo la tabella di marcia avrà una durata inferiore ai quattro anni, saranno adottati tutti gli accorgimenti necessari per limitare i disagi: innanzitutto le  aree di cantiere saranno vicine alla viabilità ad alto scorrimento per cui i materiali trasportati non passeranno da via Brennero, ma andranno direttamente sull’autostrada, sulla statale 12 o sulla provinciale 235 dell’Interporto. I camion saranno dieci all’ora, dunque l’impatto sul traffico esistente sarà contenuto.

Ieri sera è stato affrontato anche il tema delle aree inquinate ex Sloi ed ex Carbochimica. “Interverremo per il risanamento della aree interessate dal progetto tenendo conto dell’analisi del rischio – hanno spiegato  i tecnici di Rfi – Nell’area della Carbochimica procederemo all’asportazione del materiale contaminato e lo sposteremo in area idonea. All’ex Sloi procederemo all’impermeabilizzazione del terreno con un sistema chiamato capping, che mette in sicurezza l’area. Le rogge invece saranno definitivamente risanate”.

Tra i temi, anche l’impatto acustico sia del cantiere (che sarà schermato da barriere mobili) sia del passaggio dei treni. Rfi ha condotto uno studio edificio per edificio lungo il tracciato della linea facendo delle simulazioni con appositi software e accertando che, grazie al posizionamento delle barriere, i rumori rientreranno nei limiti previsti dalla legge. Infine, riguardo alle vibrazioni sono state date ampie rassicurazioni sulla possibilità di introdurre mitigazioni che eviteranno ogni problematica anche per gli edifici più vicini alla nuova linea.

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